Il Sig.r Magalotti et Sig.r' Guiducci ambedue fanno humilissima riverenza a V. Ecc.za, et mi dicono che il Sig.r Galilei ha havuto da fare di accommodare certi suoi nipoti doppo la morte della sua sorella(329), havendo fatto uno monacho Benedettino; ma sperono che al primo buon tempo deve venire a Roma. Ho invitato il Sig.r Guiducci che vada, nel ritorno, a trovare V. Ecc.za, et mi pare che ha animo di farlo....
1613.
GALILEO a [FEDERICO CESI in Acquasparta].
Firenze, 20 febbraio 1624.
Bibl. della R. Accademia dei Lincei in Roma. Mss. n.° 12 (già cod. Boncompagni 580), car. 146. - Autografa.
Ill.mo et Ecc.mo Sig.re e Pad.n Col.mo
Dal S. Stelluti ho inteso, con mio grave dispiacere, la leggiera indisposizione di V. E., la quale spero di esser per trovare del tutto risanata. La perfidia de i tempi ha di giorno in giorno impedita la mia venuta, la quale finalmente non sono per differir più lungamente; ma quanto prima cessino queste nevi, che pur ora fioccano gagliardamente, mi porrò in viaggio e me ne verrò da V. E., famelico di rivederla, goderla e servirla. E perchè spero pure che la fortuna sia per placarsi tra 2 o 3 giorni, riserberò a supplire a bocca a quanto occorre. Intanto ho volsuto darne conto a V. E., alla quale fo humilissima reverenza, salutando di core(330) il S. Stelluti, al quale risponderò a bocca. Et il S. Dio gli conceda il colmo di ogni felicità.
Di Fir.ze, li 20 di Feb.o 1623(331).
Di V. S. Ill.ma et Ecc.maDev.mo et Obblig.mo Ser.re
Galileo Galilei L.
1614.
FEDERICO CESI a [GALILEO in Firenze].
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