Don Virginio(338).
Il Sig. Galileo haveva dato intentione di essere qui avanti la Quaresima, ma il mal tempo non gli ha permesso. Intendo dire che il P. Grassi risponde, ma non lo vuole stampare....
1618*.
FERDINANDO II, Granduca di Toscana, a FRANCESCO NICCOLINI in Roma.
Firenze, 27 febbraio 1624.
Arch. di Stato in Firenze. Filza Medicea 3518 (non cartolata). - Minuta, in capo alla quale si legge: "Per il Gran Duca. All'Amb.re Niccolini, 27 Feb.o 1623 ab Inc.ne"
Venendo a Roma il Galilei, nostro Matematico, per suoi affari privati, habbiamo voluto accompagnarlo con questa nostra lettera, acciò nelle occorrenze sue gli prestiate aiuto et favore, secondo che alla prudenza vostra parrà di poterlo fare, perchè, come a servitore accettissimo di questa Casa, gli desideriamo ogni accrescimento di honore. Et già egli deve esser molto ben conosciuto dal Papa et da' suoi principali ministri, onde havrà poco bisogno dell'opera vostra. Con tutto ciò fate che egli conosca che noi ve l'habbiamo raccomandato, sì come facciamo in nome delle Ser.me tutrici et nostro. Et Dio vi conservi.
1619*.
GIOVANNI FABER a FEDERICO CESI in Acquasparta.
Roma, 2 marzo 1624.
Bibl. della R. Accademia dei Lincei in Roma. Mss. n.° 12 (già cod. Boncompagni 580), car. 208t. - Autografa.
.... Mando qui a V. E.za notate quelle parole della lettera Terrentiana(339) che non potea leggere. Sarà bene oprare col Sig. Galilei che favorisca in questa parte al Padre, acciocchè possiamo noi ancora poi domandare qualche curiosità naturale più liberamente che spero a suo tempo non mancherà....
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