Ella troverà poi in N. S. affetto non ordinario verso la persona; et io non manco di nutrirlo et accrescerlo, dove posso, con opportune commemorationi che ne i nostri discorsi inserisco intorno alle eminenti qualità di lei: alla quale si ricorda
S.r Galileo Galilei. Fir.eDev.mo Se.re
Gio. Ciampoli.
1622.
GALILEO a FEDERICO CESI in Acquasparta.
Perugia, 4 aprile 1624.
Bibl. della R. Accademia dei Lincei in Roma. Mss. n.° 12 (già cod. Boncompagni 580), car. 147. - Autografa.
Ill.mo et Ecc.mo S.re
Scrivo a V. E. di Perugia, dove arrivai iersera: e perchè il lettighiere che mi haveva condotto qui da Firenze, havendo trovato da fare un nolo per Roma, mi ha piantato, benchè fusse in obbligo di condurmi sino a Acquasparta, son necessitato a pregar V. E. che voglia restar servita di favorirmi della sua lettiga, la quale ho ben trovata qui, ma impiegata nel servizio dell'Ill.mo Mons. Mattei(341); et altre qui non se trovano, nè io posso venire a cavallo.
Mi dispiace non potere essere a far la Pasqua seco, poi che il suo lettighiere, senza l'ordine espresso di V. E., non ha voluto ritornar da Todi in qua a levarmi. E perchè parte in questo punto, non le posso dir altro; e scrivo male, per non haverne altra comodità. E reverentemente gli bacio le mani.
Di Perugia, il giovedì Santo del 1624.
Di V. E.
Ser.re Dev.moGalileo Galilei.
Fuori: All'Ill.mo et Ecc.mo Sig.r R.mo (sic)
Il S.r Princ.e Cesi.
Acquasparta.
1623.
FEDERICO CESI a [GALILEO in Perugia].
Acquasparta, 5 aprile 1624.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. VIII, car.
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