220. - Autografa.
Molt'Ill.re e molto Ecc.te Sig.r mio Oss.mo
Hora apunto, col ritorno della mia lettiga da Todi, ho ricevuto la gratissima di V. S., et con mia infinita allegrezza ho sentito il suo arrivo e venire, da me desideratissimo; ma mi son poi doluto grandemente che la simplicità e poca pratica del mio lettighiero m'habbia trattenuta tanta consolatione e impedito il far la Pasqua seco, poichè doveva tornar subito a servirla volando, come haverei voluto poter far io stesso. Subito giunto, dunque, non le ho dato tempo un momento, che l'ho rimandato indietro a servirla; e sto aspettando V. S. con quel desiderio che ella pol imaginarsi maggiore. E le bacio con ogni maggior affetto le mani, nè mi stendo più in longo per non trattenere.
D'Acq.ta, li 5 Aprile, a hore 21, 1624.
Di V. S. molt'Ill.re e molto Ecc.te
Perchè l'aversarii di V. S. stamporno in Perugia(342), nè li Saggiatori credo vi siano arrivati, ho pensato mandar a V. S. questi che mi trovo alle mani, acciò possa donarli costì a chi le parerà; con patto però che non sia occasione di trattenerla, perchè io non intendo procurarmi questo pregiuditio.
Aff.mo per ser.la sempreFed.co Cesi Linc.o P.
1624.
GIO. CAMILLO GLORIOSI a GALILEO in Firenze.
Venezia, 13 aprile 1624.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. X, car. 155. - Autografa.
Molto Ill.re Sig.r
Quando apparse questo ultimo cometa, feci alcune lettioni publiche nello Studio(343), nelle quali tenni e disputai alcune conclusioni contro la filosofia d'Aristotele; per lo che li SS.ri Peripatetici di detto Studio l'hebbero non poco a sdegno, ma nessuno montò in catedra ad oppugnarle.
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