Cosė parmi che V. S. mi dicesse, se io mal non intesi. Mi nasce hora dubbio circa questo, che, essaminando io in un mio specchio concavo d'acciaro detti luoghi, trovo che il luogo del fuoco si termina et fa pių vehemente in una portione del diametro diversa dalle due opinioni riferite; meno vehemente poco sopra o sotto questo punto, et in maggiore spatio, et conseguentemente conforme al parer di V. S.; et si fa anco, se bene non cosė gagliardo, in altri luoghi ancora fuori del diametro, o perpendicolare, dal mezzo dello specchio; ma il detto termine della perpendicolare dal piano o centro dello specchio si costituisce in un punto solo: in maniera che dallo specchio si forma come un cono, di cui esso specchio č base, et il luogo del fuoco č la punta del cono; nč il detto luogo del fuoco maggiore(350) č buono spatio, ma quasi un punto; et fuori del detto punto, et fuori anco del diametro, si fa pure il cono, ma il fuoco č pių debole, nč si fa perō mai gagliardo pių vicino allo specchio del punto detto pių efficace, nel diametro, ma sė bene pių lontano.
Compatisca alla mia ignoranza, se gli l'esplico intricatamente. Per meno confusione di quanto io dico, le pongo qui sotto la concavitā perfetta sferica del mio specchio, in cui, pigliando li tre punti A, B, C, trovo, per le regole ordinarie, le due linee DE et FG, et per esse il diametro BH, quali linee non pongo intiere per non uscir della facciata d'un mezzo foglio. Hora, lasciando per brevitā li numeri, dico che la quarta parte del diametro, dove, secondo il Magino, sta il punto del fuoco, cade nel punto I; ma secondo il Porta, esce assai il foglio, locandosi nel semidiametro istesso, oltra la H. Ma io vedo che il vero punto dell'incensione maggiore č in K nel diametro; et si forma dalla base AC, il cono ACK. Il foco poi fuori del detto diametro, a destra et a sinistra, si fa sopra detto punto K in H et altrove, ma pių debolmente; et si forma parimente il cono, o conoide, di cui č base la AC: nč detto mio specchio č parabolico o simile.
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Magino Porta
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