Ma in conclusione la moltiplicità de i negozii, reputati infinitamente più importanti di questi, assorbono et annichilano l'applicazione a simili materie.
Qua ci è di nuovo la morte del Sig.r Card.le d'Este(365), col quale fui 10 giorni sono in lungo ragionamento et allegro, passeggiando in camera sua, et hier l'altro passò a miglior vita; stimolo e ricordo a me della rapacità del tempo. Piaccia a V. Eccza continuarmi la sua buona grazia, mentre ad essa et all'Ill.ma et Ecc.ma Sig.ra Principessa sua consorte reverentemente bacio le mani, e dal Signore Dio prego somma felicità.
Di Roma, li 15 di Maggio 1624.
Di V. S. Ill.ma et Ecc.ma
Devotiss.o et Obligatiss.o Ser.reGalileo Galilei L.o
1634.
FEDERICO CESI a [GALILEO in Roma].
Acquasparta, 18 maggio 1624.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. X, car. 161. - Autografa.
Molt'Ill.re et molto Ecc.te Sig.r mio sempre Oss.mo
Replicando alla gratissima di V. S. ricevuta questa posta, devo confessare che l'affetto mio della sua vicinanza, il desiderio del'utile e la speranza della sodisfattione, et il pensar che di già lei è in Roma e non pol fare spesso simil viaggi, m'hanno mosso tanto più ad essortarla al trattenimento; ma però ho regolato e regolo sempre il tutto con il riguardo e cura della sua sanità e commodo di essa, e non ho inteso nè intendo in altra maniera, essendomi questa sommamente a core. Onde restarò con l'altro desiderio di goder delle sue sublimi speculationi e sentir sempre miglior nove di quella.
Il Sig.r Marsilii non pol haver maggior nè più effica[ce] nè più autentico testimonio delle sue qualità che V. S., quale potrà assicurarlo della stima ch'io già faccio delle sue qualità, e desiderio che ho di conoscerlo.
| |
Card Este Eccza Principessa Signore Dio Roma Obligatiss Galilei L Roma Roma Marsilii
|