Ho inteso con mio singolar piacere de i ragionamenti havuti da V. S. con le AA. Ser.me; e de i favori che si compiace di farmi con la solita gentilezza sua le resto debitore di nuovi oblighi a i quali m'ingegnerò in ogni tempo di sodisfare in qualche parte, almeno con quelli atti di servitù che mi si concederà da i suoi comandi, in particolare tanto da me, come ella sa, desiderati. Bacio a V. S. affettuosissimamente le mani; e pregandola a dar alcun segno, con la frequenza delle sue, di tener viva memoria di me, le auguro dal Cielo ogni più desiderata prosperità.
Di Roma, il dì 22 Giugno 1624.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.ma
Rendo gratie a V. S. dell'avviso datomi. La supplico a continuarmi le sue lettere. Ho ricordato a N. S.re et al S.r Card. Barberino la pensione per suo figlio,(388) e mi dicono che quanto prima vederanno di consolarla. Il memoriale(389) per il confessore Giesuita delle sue monache sarà spedito quest'altra settimana. Gran gusto mi ha dato V. S., avvisandomi di haver subito cominciato a metter in opera cotesta sua penna gloriosa, la quale produce frutti per l'immortalità e maraviglie per gl'ingegni humani.
S.r Galileo Galilei. Fir.eDev.mo et Obblig. Se.re
G. Ciampoli.
1644*.
GIOVANNI FABER a FEDERICO CESI in Acquasparta.
Roma, giugno 1624.
Bibl. della R. Accademia dei Lincei in Roma. Mss. n.° 12 (già cod. Boncompagni 580), car. 255. - Autografa.
.... Aggiongo hora questo di più: che hieri fu da me quel gentilhuomo Bolognese(390), raccomandato per l'Academia nostra Lyncea dal Sig.
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