Questo gentilhuomo le sarà verissimo amico, e lei se ne potrà sempre promettere, et è di conditione ingenuissima e libera. Il favore dell'occhiale è fatto a mia intercessione; l'obbligo però sarà a parte di chi l'havrà ad uso, che è l'istesso, et io fra tanto ne le rendo le maggiori grazie che posso: nè dubiti punto della mia antica devotione e servitù, ancor che l'uffitii della continuatione delle lettere siano stati interrotti, nè io li ho mai giudicati per ciò necessarii. A V. S. Ecc.ma bacio le mani.
     
      Genova, 9 Agosto 1624.
      Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maServo Oblig.mo e Partiale
      D. Antonio Santini, C. R. di Som.a
     
      Fuori: Al molt'Ill.re et Ecc.mo S.r mio Col.moIl S.r Galileo Galilei, in
      Firenze.
     
     
     
      1657*.
     
      TOMMASO RINUCCINI a GALILEO in Firenze.
      Roma, 10 agosto 1624.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. VIII, car. 235. - Autografa.
     
      Molto Ill.re Sig.re e P.rone Oss.mo
     
      Ho pagato al Sig.r Centini(413) i denari che m'ha chiesto per ordine di V. S., cioè scudi sette d'oro delle stampe e sette giuli, che in tutto fanno giuli 101 1/2, de' quali ne ho hauto riceuta, e ne terrò conto nel saldo con V. S.; e questa altra settimana credo che pagherò quel mercante che fino a pochi giorni sono non me li ha chiesti, et io ho goduto il benefizio del tempo, sperando che sia con bona grazia di V. S.
      Il Sig.r Mario(414) iersera l'altra non hebbe febbre, ma dubito che haverà lunga convalescenza. È stato, nel male, visitato dal Padre Grassi(415), sichè la pace è fatta, e l'amicizia servirà forse per scusa di non rispondere; e il Sig.r Ludovico Serristori non ritrovò mai che quell'avviso, che V. S. hebbe, potessi esser vero, anzi tutto il contrario.