E con questo a V. S. fo reverenza e prego ogni consolazione.
Di Roma, li 10 Agosto 1624.
Di V. S. molto Ill.re
Don Benedetto è due dì che non l'ho visto, ma credo stia benissimo.
S.r Gal.o Galilei.
Dev.mo Ser.eTommaso Rinuccini.
Fuori: Al molto Ill.re Sig.re e P.rone Oss.moIl Sig.r [G]alileo Galilei.
Firenze.
1658**.
BARTOLOMEO IMPERIALI a [GALILEO in Firenze].
San Pier d'Arena, 17 agosto 1624.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. IX, car. 192-193. - Autografa.
Molto Ill.re et Eccell.mo S.r mio,
Mi sento tanto obligato con V. S., che desidero ogn'ora s'appresenti occasione ove io possa dimostrarle quanto le son servitore; e non ho parole di ringratiarla abbastanza(416) di tanti favori che ella mi fa e nell'inviatami et in quell'altra del nostro Padre Antonio Santini, che è stato il mezano(?) dell'acquisto ch'io ho fatto: e perchè gl'oblighi verso V. S. crescano nel colmo, mi ha mostrato la lettera dell'incomodo che le dà dell'occhialino di veder nelle cose minime le cose piccolissime, et insieme del Discorso che pensa mandare per l'instrutione di detto. In effetto io sono curiosissimo di cose di sì rara qualità, ma non aveva già intentione (come ho detto al Padre) di incomodarla tanto, massime adesso in occasione di far discorsi in questi tempi così caldi, massime che ella per suo diporto scrive che è ritirata nella villa. Penserò bene, quando la stagione sia più inanzi, di scriver a V. S. una mia curiosità, che non penso che altri possa cavarne il succo ch'il suo valore: ma, come dico, il tempo adesso nol premette, occupato ancora in occupatione ottima del flusso e riflusso del mare, importantissimo soggetto e che merita una volta esser cifrato come egli è; e non dubbito ponto che è a buonissime mani; et ogni un loda il pensiero, e stimano tutti di sentir cose nove e vere.
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