Alcuni solamente fratacci sgridano, ma so che il frate č frate, e tanto basti. Lo dissi ad alcuni religiosi l'altrieri, della religione del Sarsi, e sono in questo ancora loro fratacci, che per altri non lo sarebbero. Cicali chi si sia, che l'opra di V. S. con la gloria supererā l'invidia, come l'altre: et io dico la veritā, quando sento contraditioni nell'opre de' grand'huomini, prendo argomento della loro eminenza, perchč le cose di poco rilievo non han lode nč biasmo, perchč non son lette e non ānno forza di concitar invidia. Séguiti pur V. S. ad immortarsi (sic), arrichendo il mondo di sė pregiati tesori, ch'il resto poco importa.
Io sono tutto di V. S., e senza cerimonie, desidero gran cose in servirlo, se ben posso poco. Con che a V. S. bacio le mani, e dal Cielo l'auguro ogni felice essito nelle sue ationi.
Di San Pier d'Arena, o da Genua, 1624, 17 agosto 1624.
Di V. S. molto Ill.re et Eccell.maPartial et Aff.mo Se.re
Bar.o Imper.e
1659*.
FRANCESCO STELLUTI a [GALILEO in Firenze].
Acquasparta, 23 agosto 1624.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. X, car. 169. - Autografa.
Molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r P.ron mio Oss.mo
Mi persuado che V. S. se ne stia nella sua villa, lontana dalli strepiti della cittā, a godersi un dolcissimo et studiosissimo otio, quale, con occasione del nostro anniversario, vengo a pregarlo a V. S., accompagnato da una perfettissima sanitā, con ogni altro bene che desidera.
Il Sig.r Principe le bacia le mani, e sta con desiderio aspettando d'intender buone nuove di lei.
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