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      Di cosa sì rara ho ambitione d'essere stato favorito io il primo in Genova, e me lo tengo carissimo. Sono molti che ne desiderano e che lo lodano insino alle stelle, et io non ho poco che fare in dar sodisfatione a tanti: e dico la verità, è tanto picciolo che non so come guardarlo, e stimo per tanto ch'avrebbe di bisogno del favore e protetione di un occhial grande; e se bene me ne trovo alcuno che potrebbe impiegarsi in tal ufficio, non è di bontà come lo desidero, nè rattiene perfettione proportionata al picciolo. S.r Galilei, di gratia scusi l'importunità della dimanda e il novo fastidio che le porgo: la sua cortesia mi dà occasion di farlo; e s'accerti che con quella stessa libertà con la qual la prego, con la stessa desidero sommamente che ella mi comandi. Con che baciando a V. S. le mani, me le raccordo per servitor più affettionato che ella tenga. Mi riserbo a scriverle di curiosità significatale da chi ad alcuni giorni, dicendomi che non ha grandissimi impedimenti.
     
      Genua, li 5 Settb. 1624.
      Di V. S. molt'Ill.re et Ell.teSe.r Aff.mo
      Bar.o Imper.le
     
      Fuori, d'altra mano: Al molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r Oss.moIl S.r Galileo Galilei.
      Firenze.
     
     
     
      1661.
     
      MARIO GUIDUCCI a [GALILEO in Firenze].
      Roma, 6 settembre 1624.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. X, car. 171-172. - Autografa.
     
      Molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r e P.ron mio Oss.mo
     
      Finalmente, doppo un mese e mezzo di male, per grazia del Signore Dio sono ridotto in termine di potere scrivere agli amici e padroni, e così offerirmi loro pronto a servirli, cosa che io non potevo fare quando stavo in letto.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XIII. Carteggio 1620-1628
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 592

   





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