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      Io replicai che si sarebbe potuto mettere sugli archi i luoghi da sedere, e che facessero l'istesso effetto che metter tutta la carrozza sopra un arco solo: la qual cosa mi fu detta da V. S. qui in Roma. Ora parve che il pensiero non dispiacesse, e che il S.r Cardinale ci inclinasse assai. L'avviso a V. S., acciò ella mi dica più particolarmente in che modo si potrebbe mettere in opera questo disegno. La carrozza non ha da essere con sedie, ma da sei persone, come ella sa che qua s'usa. E se ha anche qualche disegno o nuova foggia ghiribizzosa, e la voglia comunicare, io so che sarà accetta; e m'assicuro ancora che a dir solamente che sia pensiero suo, si metterà ad effetto. Di quelli archi non ho detto ancora che sia cosa di V. S., nè lo dirò sino a che me ne dia licenza, acciò in tanto ella ci possa pensar meglio. Aveva pensiero il S.r Cardinale nel mezzo del cielo della carrozza farci il sole, circondato da un serpe, che significa l'anno, con un motto preso da Orazio, Aliusque et idem, e che gli staggi fussero come tanti raggi solari, e nella cornice attorno farvi i dodici segni del zodiaco: ma io ci ho un poco di dubbio secondo il sistema di Tolommeo, perchè allora il sole sarebbe nel centro dell'ecclittica; ma in sentenza di Copernico non importerebbe nulla. Il dubbio è una baia, e non n'ho detto nulla; ma se la fa, voglio poi con qualche occasione dire a S. S. Ill.ma che la Congregazione dell'Indice gli proibirà quella carrozza, e che l'Ingoli l'accuserà.
      Non voglio esser più lungo, per non tediarla con queste frascherie.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XIII. Carteggio 1620-1628
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 592

   





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