Se V. S. intende altrimenti, di grazia me l'avvisi, acciò io possa soddisfare a chi dubita.
Ebbi la lettera di V. S. giovedì sera di notte, alla quale seguiva la mattina d'Ognissanti, che era cappella, come ancora il giorno, doppo desinare, e anche stamani; e oggi il S.r Cardinal Magalotti s'era serrato a fare gli spacci della sua segreteria, sì che non ho potuto per questa settimana ottenere per mezzo di S. S. Ill.ma la lettera del P. Vicario Generale per vestir quel fratino, nipote della sua M.a Santa(483). Non sono andato per via dell'Ecc.ma S.ra Donna Gostanza(484), essendo S. E. indisposta e in letto. Venerdì prossimo cercherò di mandare in tutti i modi detta lettera, sì che l'avrà poco doppo la presente.
Se il P. Don Benedetto non è andato a Pisa, V. S. mi faccia grazia di farle miei baciamani; e per fine a lei facendo riverenza, le prego dal Signore Dio sanità e ogni bene.
Di Roma, 2 di Novembre 1624.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maSe.re Aff.mo e Obb.mo
Mario Guiducci.
1679*.(485)
GIOVANNI VANNUCCINI a [GALILEO in Firenze].
Murlo, 2 novembre 1634.
Dobbiamo riprodurre anche questa lettera (vedi l'informazione premessa al n.° 2) dall'edizione del CAMPORI, che per primo la pubblicò a pag. 215-216 del suo Carteggio Galileiano inedito, non avendo noi potuto ritrovarne l'originale.
Quando ricevei l'onore della prima lettera di V. S. Ecc.ma con le brugne simiane, mi ritrovavo in letto, travagliato da febbre catarrale; e le brugne, come erano da me molto desiderate, così mi furono gratissime.
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