Ho qui meco il Ricquio(547) eruditissimo, e per far qualche honore al Sig.r Filippo Salviati bo. me. desidero far scriver la sua vita; e sebene nel'Oratione del Sig.r Arrighetti(548) e nelli capi che lei già mi mandò haverà molto della materia, tuttavia sarà necessario che V. S. mi mandi sopra ciò più notitia per ordine di tempi, sua educatione, esercitii, viaggi e progressi, e tutto quello che le parerà a proposito: e mi pare che potrebbe far far tutta questa diligenza di relationi e ragguagli dal S.r Pandolfini, e quanto prima sia possibile.
Hoggi è stato meco il Sig.r Guiducci, e comincio a veder la scrittura di V. S.(549) con molto gusto. Non ho tempo scriver più a longo questa sera. Haverà V. S. ricevuta l'altra mia precedente. Bacio intanto a V. S. affettuosissimamente le mani. N. S. Dio le conceda ogni contentezza.
Di Roma, li 3 Genn.o 1625.
Di V. S. molto Ill.reAff.mo per ser.la sempre
Fed.co Cesi Linc.o P.
1699**.
GIOVANNI CIAMPOLI a GALILEO in Firenze.
Roma, 4 gennaio 1625.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. IX, car. 5. - Autografi il poscritto e la sottoscrizione.
Molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r e P.ron mio Col.mo
Mi è arrivato con questa ultima di V. S. il suo Discorso filosofico(550), ma tanto tardi, che stando immerso nello spaccio di questo giorno, non l'ho potuto gustare a voglia mia, benchè non mi sia potuto contenere(551) di leggerne parte. Domane riceverò la consolatione compita, sperando poterlo vedere con maggior commodità e quiete di mente.
Quanto a gl'interessi di V. S.(552), resti pur certa che non mancherò di servirla, e che cercherò anco d'incontrare l'occasione, finchè mi venga fatto d'adempire il suo e mio desiderio, il quale non si estende ad altro che a veder collocato in lei ogni bene, come da Dio pregandolene, le bacio affettuosamente la mano.
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