Di Roma, il dì 4 Gennaro 1625.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.ma
Le occupationi e la fretta mi sforzano a differir la risposta a quest'altra settimana, nella quale scriverò più a lungo. Fra tanto la ringratio della prontezza mostrata in consolare(553) il mio debole ingegno.
S.r Galileo Galilei. Fir.eDev.mo et Obblig. Ser.re
G. Ciampoli.
1700.
MARIO GUIDUCCI a GALILEO in Firenze.
Roma, 4 gennaio 1625.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. X, car. 195. - Autografa.
Molto Ill.re et Ecc.mo S.r e P.ron mio Oss.mo
Mi trovo due lettere di V. S., una ricevuta martedì, che la dovevo avere della settimana avanti, e l'altra ricevuta iersera, de' 30 del passato. Con la prima n'era una per l'Ill.mo S.r Cardinale Barberino(554), la quale presentai la sera medesima in man propria di S. S. Ill.ma Quella che ebbi per il S.r Marcello Sacchetti a' mesi passati, gliela mandai a Frascati, dove si trovava allora con S. S.tà; e il ritratto(555) lo consegnai qui al S.r Matteo suo fratello: ma l'occupazioni immense che ha, forse gli avranno fatto dimenticar di rispondere. Ma se V. S. vuole, glielo ricorderò.
Diedi al S.r Principe Cesis la scrittura in risposta all'Ingoli, e come rivedrò S. E., sentirò quel che le ne pare. Mi rallegro che i Dialoghi(556) vadan crescendo, e che V. S. si trovi in istato e direzione di scrivere.
Mi pare di intendere che il Sarsi abbia qualche difficoltà da' suoi medesimi in stampare la risposta al Saggiatore; e per quanto ho potuto ritrarre per via di un altro Padre, gran parte delle sue repliche saranno intorno a minuzie di nomi, e di non essere stato inteso bene il suo senso in qualche bagattella, come in sul saltem aliquis(557), volendo provare che non sia ben dedotto che quel saltem aliquis significhi persona bassa e inferiore al P. Grassi.
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