La prego intanto ad haver memoria di me et ad honorarmi de i suoi comandamenti, mentre le bacio affettuosamente la mano e le desidero ogni felicità.
Di Roma, il dì 8 Marzo 1625.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.ma
Io desidero tanto di rivederla, che non posso non consigliar V. S. a venire a pigliar l'Anno Santo, sperando che la sua presenza sia per facilitare et accelerare l'effettuatione della benefica voluntà di N. S. Gli offerisco le stanze habitate dal S.r Gio. Batta(595), e me le ricordo
S.r Galileo Galilei. Fir.eDev.mo et Obblig. Ser.re
Gio. Ciampoli.
1712.
CESARE MARSILI a GALILEO in Firenze.
Bologna, 8 marzo 1625.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. IX, car. 11. - Autografa la sottoscrizione.
Molt'Ill.re et Ecc.mo S.re et P.rone mio Oss.mo
Giunto ch'io fui da Ferrara, ove son stato alcuni giorni per intervenire alla visita generale dell'acque, a' preghi dei Signori del Reggimento, insieme con il Padre D. Benedetto, il quale si trova con buona salute, ritrovai una(596) di V. S. Ecc.ma, a me sopramodo cara, sì per avvedermi da quella il suo ben stare, ch'è uno dei principalissimi gusti ch'io possi ricevere, sì anche per l'aviso ch'ella mi dà di essere favorito dai S.ri Lincei della sua communanza. Vidi l'elogio, e perchè con i matematici bisogna essere sincero, le dirò in confidenza che non mi parve cosa fuori dell'ordinario. Lessi ancora le leggi, quali sono mutate in parte da quelle ch'io vidi in Roma, alle quali sarò pronto ubidire, parendomi ch'impediscano solo l'ingresso d'altre accademie, e non tolgano che non si possi essere d'accademie ove prima si sia ascritto, perchè io mi trovo, come le dissi a Roma, essere nell'Accademia de' Gelati, accademia di lettere in Bologna, et nell'Accademia de' Torbidi, accademia d'arme, l'una e l'altra delle quali non hanno constitutioni ch'impedischino il poter essere Linceo.
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