Il Cav.r Chiaramonte mi ha fatto fare, per un Padre della Carità, il quale tiene sue lettere, una raccomandatione, come a persona che professa le matematiche; nelle quali dice che l'ipothesi del Copernico è falsa, perchè non è capace d'assegnare il medio luogo, e il medio moto a i pianeti. Io per me, parlando così strettamente, non so quello si voglia dire, anzi lo tengo per un argomento molto peggiore di quello che si faccia Alessandro Tassoni nel suo libro della Varietà dei pensieri(597). In tal proposito se potrò haver notitia maggiore di questo (che procurerò), le ne darò subito parte; e s'assicuri V. S. Ecc.ma che se haverò campo di poter andare alla villa e vivere a me stesso, e non sempre a gl'amici o alla patria, come faccio stando in Bologna, la tempesterò di continue lettere. Fra tanto continui, la prego, ad amarmi, come io l'osservo e la riverisco; e con baciare a V. S. Ecc.ma le mani, le invio anche la qui allegata per l'Ecc.mo S.re Prencipe.
Di Bolog.a, li 8 di Marzo 1625.
Di V. S. molt'Ill.re et Ecc.maEcc.mo S.re Galileo Galilei.
Div.mo Serv.reCesare Marsili.
Fuori: Al molt'Ill.re et Ecc.mo S.re et P.rone mio Oss.moIl S.re Galileo Galilei.
Fiorenza.
1713**.
TOMMASO RINUCCINI a GALILEO in Firenze.
Roma, 16 marzo 1625.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. IX, car. 13. - Autografa.
Molto Ill.re Sig.re e P.rone mio Oss.mo
Alcuni giorni sono pagai al Sig.r Giovanni Silvi scudi cinquanta per parte dell'ordine che V. S. mi fece, e procurerò che quanto prima sia sodisfatto del resto, per non vivere più con tanti mancamenti verso di lei, alla quale devo tanto per tanti rispetti: e sebene, come V. S. sentirà, sono per far viaggio lungo, in ogni modo creda che troverò modo di pagar quanto prima questo debito, e forse da lontano haverò più commodità che da presso.
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