Del Sarsi non so niente. La risposta che dovevo dare all'Ingoli(606), la volse Mons.r Ciampoli per farne fare una copia per sè, e per correggere, anzi agevolare, un poco più alcune parole di V. S. nel luogo scrittole già un pezzo fa(607). Non l'ho ancora riavuta, perchè è stato tanto occupato in far brevi, con l'occasione di questa partenza del S.r Cardinale, che non ha potuto attendere. Io darò all'Ingoli poi un'altra copia, acciò non si veda scancellamenti nè rassettamenti, e darò del seguito avviso a V. S.; alla quale facendo riverenza, prego dal Signore Dio, con ogni felicità, la Santissima Pasqua.
Di Roma, 22 di Marzo 1625.
Di V. S. molto Ill.reAff.mo e Obb.mo Se.re
Mario Guiducci.
Fuori: [Al molto Ill.]re et Ecc.mo Sig.re e P.ron mio Oss.mo[...]r Galileo Galilei.
Firenze.
1716.
FEDERICO CESI a [GALILEO in Firenze].
Roma, 5 aprile 1625.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. X, car. 204. - Autografa.
Molt'Ill.re e molto Ecc.te Sig.r mio sempre Oss.mo
M'è giunta gratissima la lettera di V. S.(608) con quella del Sig.r Marsilii, al quale rispondo l'alligata(609), e presto spero sarà compita l'ascrizzione e mandarò il smeraldo. Intanto V. S. pol esporli l'affetto di tutti, e la stima che facciamo della sua persona e del favor che ci fa.
La cagione del'intermissione delle sue desideratissime compositioni mi dole grandemente, e sperarò meglior nuove in questa miglior stagione; nella quale però devo pregarla a pigliar corso più temperato, acciò possa felicemente continuarlo senz'alcun danno della sanità, quale sommamente mi preme.
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