Circa poi l'insipidezza di quella scrittura(610), io veramente concorro col pensiero di V. S., cioè che non sia di bisogno ch'ella ci si trattenga a rivedergli il conto, e tanto più che de' tre soggetti che V. S. hebbe la relatione questi giorni adietro, il primo(611) le ha dato con la penna una buona ripassata, come mostrarà, credo, a V. S. subito che sarà costì.
Inviai a V. S. l'elogii funerali del S.r D. Virginio(612) bo. me., et alcune più copie delle nostre Prescrittioni: non so se l'habbia ricevute.
Perchè il Rickio, che è qui presso me, scriverà la vita del S.r Filippo Salviati bo. me., accennai a V. S. mi facesse gratia procurar qualche nota a proposito, con la serie de' tempi, e mandarmi una di quelle orationi che le furon fatte. Altro hora non aggiungo, bacio a V. S. le mani e la prego a commandarmi.
Di Roma, li 5 Aprile 1625.
Di V. S. molto Ill.re e molto Ecc.te
V. S. potrà veder l'acclusa, e poi, parendoli a proposito, serrarla e mandarla, o avisarmi.
Aff.mo per ser.la sempreFed.co Cesi Linc.o P.
1717**.
[FEDERICO CESI a CESARE MARSILI in Bologna].
[Roma,] 5 aprile [1625].
Bibl. della R. Accademia dei Lincei in Roma. Cod. Volpicelliano B, car. 56r. - Minuta, di mano di amanuense(613). Cfr. n.° 1716.
Molto Ill.re Sig.r mio Oss.mo
Il Sig.r Galilei(614), che già mi significò l'affetto con che V. S. si compiaceva favorirmi, haverà potuto accertare anco lei della mia corrispondenza di tutto cuore, et insieme della stima ch'io facevo de' suoi molti meriti et particolarmente d'un sì vivo ardore de' studii d'ogni virtù. Inviandomi hora l'istesso l'humanissima di V. S.(615), toccarà similmente a lui l'esprimergli quanto dalla banda mia e de' Signori compagni sia conosciuto il favore ch'ella si compiace farci, e sia lodata la prontezza con la quale ella abbraccia questa filosofica impresa.
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