Prima, che, alcuni mesi sono, alla Congregazione del Sant'Ufizio fu da una persona pia proposto di far proibire o correggere il Saggiatore, imputandolo che vi si lodi la dottrina del Copernico in proposito del moto della terra: intorno alla qual cosa un Cardinale si prese assunto di informarsi del caso e referire; e per buona fortuna s'abbattè a commetterne la cura al P. Guevara(625), Generale d'una sorte di Teatini, che credo si chiamino i Minimi, il qual Padre è andato poi in Francia col S.r Cardinal Legato(626). Questo lesse diligentemente l'opera, et essendoli piaciuta assai, la lodò e celebrò assai a quel Cardinale, et in oltre messe in carta alcune difese, per le quali quella dottrina del moto, quando fusse stata anche tenuta, non gli pareva da dannare: e così la cosa si quietò per allora. Ora, non avendo questo appoggio che appresso a quel Cardinale potrebbe fiancheggiarci, non pare da mettersi a rischio di qualche sbarbazzata, perchè nella lettera all'Ingoli l'opinione del Copernico è difesa exprofesso, e se bene vi si dice apertamente che mediante un lume superiore è scoperta falsa, nondimeno i poco sinceri non la crederranno così, e tumultueranno di nuovo; e mancandoci la protezione del S.r Card.le Barberino assente, e di più avendo contrario in questa parte un altro signore principale, che una volta si fece capo a difenderla, e di più essendo in questi garbugli di guerra assai infastidito N. S., onde non se gliene potrebbe parlare, rimarrebbe sicuramente alla discrizione e all'intelligenza de' frati.
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