Di V. S. molto Ill.re et Ecc.ma
Io non so d'essere ancora dichiarato dell'Accademia de' Lincei, benchè io sappia d'esser destinato a quest'onore: però non ho ancora avuto la nota de' SS.ri Accademici, per complire con essi e ringraziarli dell'onore fattomi. Se l'avrò avanti la mia partenza, l'arrecherò meco, e le ne darò copia.
Ser.re Aff.mo e Obb.moMario Guiducci.
Fuori: Al molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r e P.ron mio Oss.moIl Sig.r Galileo Galilei.
Firenze.
1725.
CESARE MARSILI a [GALILEO in Firenze].
Bologna, 7 maggio 1625.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. IX, car. 17. - Autografa la sottoscrizione.
Molt'Ill.re et Ecc.mo S.re P.rone mio Oss.mo
Domenica gionse Mons.re Cursini(639) con il(640) Padre D. Benedetto con buonissima salute. Fui dal Padre subbito, chè la disicupatione publica mi concesse agio di poter uscire privatamente di Palazzo, ove di presente stanzo per essere stato eletto de' Signori nel presente bimestre; e le significai il gusto di V. S. Ecc.ma circa il fare vedere a Monsignore, col suo mezzo, la di lei risposta all'Ingoli, che si compiacque favorirmi: al che mi rispose che fosse io quello che per ogni maniera gliela presentasse; e conoscendo le ragioni che addusse per buone, pressi risolutione di seguire quello che poi tanto più mi successe meglio fatto, quanto fu incidentemente: essendo per altri interessi da Monsignore, e richiedendo da un mio staffiere alcune pistole, che le havevo fatto portare per mostra d'altre ch'egli desiderava che fossero fatte a sua instanza, pigliando il staffiero equivoco, presentò la risposta di V. S. Ecc.ma e la proposta dell'Ingoli in vece delle pistole; ond'io hebbi buona occasione di farle una ricercata intorno alla poca cognitione dell'Ingoli in materia d'astronomia.
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