Gliele lasciai, volendole portar seco il giorno seguente a Ferrara, incaricando però il Padre D. Benedetto della cura della restitutione. Spero bene che Monsignore, con tutta la terribile ferrocia del suo ingegno, difficile ad essere captivato, resterà persuaso della verità del fatto, come le potrà meglio a bocca riferrire il Padre. Fratanto starò attendendo da V. S. Ecc.ma aviso di quanto sarà necessario ch'io esequischi nel ricevere l'annello promesso, perch'io non sono nè più nè meno informato delle loro cerimonie e consuetudini Lincee, di quanto sono o sarò avisato dalla cortesia di V. S. Ecc.ma; la quale pregando dell'aviso del ricapito delle mie antecedenti inviatele(641), bacio per fine humilmente le mani.
Di Palazzo, li 7 di Maggio 1625.
Di V. S. molt'Ill.re et Ecc.maAff.mo Ser.r Vero
Cesare Marsili A<...>.
1726.
GALILEO a [CESARE MARSILI in Bologna].
Bellosguardo, 27 maggio 1625.
Arch. Marsigli in Bologna. Busta citata al n.° 1688. - Autografa.
Molto Ill.re Sig.re e Pad.n Col.mo
Passa in questo punto di qua il S. Benedetto Hetz Todesco, scultore in avorio e mio amicissimo, e per le sue qualità degno d'esser servitore di V. S.; e perchè ieri appunto ricevei dall'Ecc. Sig. Pr. Cesi l'anello con lo smeraldo per inviarlo a V. S., con questa occasione glielo mando. Dal S. Mario Guiducci aspetto la nota de i compagni Lincei, e subito gliel'invierò. Penso che l'apportator di questa, che se ne torna in Alemagna, si tratterrà 2 giorni in Bologna per veder la città: se gli bisognasse in alcuna cosa il favor di V. S., la prego a fargliene grazia, che sarà bene impiegato, et io glie ne terrò obbligo particolare.
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