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      Non è ancora potuto presentare, e perciò V. S. mi farà doi gratie: la prima, di non mostrarlo ad altri sino al'aviso di qua della presentatione, che le ne mandarò poi molte; seconda, di avisarne se vi osserva qualche minutia di più, o corregge qualche cosa, e ciò subito, acciò sia in tempo.
      Sig.r mio, per quanto posso sottrarmi alle continue noie che da venticinque anni in qua mi danneggiano e tengono quasi sommerso, non lascio d'attendere alle mie particolari fatighe et alle communi del'impresa e stampe, e si fa quanto si pò; e da che sono in Roma, nel Messicano(661) sono stampati più di cinquanta fogli, con aggiunta di molte novità. Questo è quanto posso dirle di me al presente, e che, Dio gratia, con la famiglia sto con bona sanità.
      Goderei di sentir che V. S. stasse bene, e le sue scritture a buon porto: voglio sperare, come sommamente desidero, l'uno e l'altro. Intanto le rendo infinite gratie del saluto, e molteplice glie lo rendo di tutto cuore, sperando anco sentir qualche cosa circa la sua venuta, come già accennava.
      Con grandissimo gusto sento, insieme con la mia S.ra Principessa, le buone nuove che V. S. mi dà del Sig.r Mar.se mio cognato(662); e lei et io baciamo a V. S. le mani con ogni maggior affetto. N. S. Dio le conceda ogni contentezza.
     
      Di Roma, li 26 7mbre 1625.
      Di V. S. molt'Ill.reAff.mo per ser.la sempre
      Fed.co Cesi Linc.o P.
     
     
     
      1732.
     
      GIO. BATTISTA RINUCCINI a GALILEO in Firenze.
      Roma, 10 ottobre 1625.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. IX, car. 25. - Autografa.
     
      Molto Ill.re S.r mio Oss.mo


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XIII. Carteggio 1620-1628
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 592

   





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