Io ancora vo ghiribizando; e tra gli altri problemi sono attorno all'investigare come camini il negozio dell'accelerarsi l'acqua nel dover passar per un canale più stretto, ancor che il letto habbia l'istessa declività nel largo e nell'angusto. È tardi, e non posso esser più lungo: gli bacio le mani e gli prego felicità.
Da Bell.do, li 27 di Xmbre 1625.
Della P. V. molto R.
Ser.re Aff.moG. G.
Fuori: Al molto R. Padre e mio Sig.r Col.moD. Ben.to Castelli, Lettore di Studio, in
Pisa.
1748.
GIOVANNI CIAMPOLI a GALILEO in Firenze
Roma, 28 dicembre 1625.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. IX, car. 29. - Autografi il poscritto e la sottoscrizione.
Molto Ill.re Sig.r e P.ron mio Oss.mo
Haverei passata la fine di questo Anno Santo con notabilissimo augumento di consolatione, se havessi havuta fortuna di veder e goder V. S. in queste parti nel serrarsi le Porte Sante, come ella accenna haverne già fatto proponimento(692). Confido però tanto nel mio desiderio e nella futura stagione, che ben spero di veder di nuovo honorata la nostra conversatione de gl'ammirabili discorsi di V. S. Mentre anderò nutrendo questa speranza con i buoni auspicii della benevolenza conservatale tuttavia da Nostro Signore, non resto di render a V. S. affettuose gratie del contrassegno inviatomi del continuato amor suo; e baciandole con tutto l'animo le mani, prego Dio che le augumenti ogni bene.
Di Roma, il dì 28 Dicembre 1625.
Di V. S. molto Ill.re
Io non mi sono scordato mai dell'intentione datale da N. S.re per conto del S.r suo figliuolo(693), e l'ho ricordata.
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