Non però tratta V. S. in maniera che n'habbia a fare un libro et apologia formata, anzi in alcuni luoghi la loda; e tratta anco del Sarsi, ma si dichiara che non vuol esser giudice in questa causa. Si maraviglia che V. S. lodi il Chiaramonti, e che danni il sistema Copernicano, sopra che va scherzando e motteggiando. E qui sotto noterò li capi principali dove tratta di V. S., cavati dal suo indice(708):
Galileus geometra.
Guiduccii sui personam substinet, dum ab observationibus(709) excipit.
Aestimator idoneus observationum.
Rigidus Tychoniani Pseudographematis censor.
Galilaei observata de coeli novitatibus et maculis Solis praestantissima.
Cur laudet Anti-Tychonem Claramontii.
Cur contra hypothesin Copernici loquatur.
Eius oscitatio.
Sarsio suspensa verba obiicit.
Negat solidos orbes.
Eius existimatio de Tychone mitigata.
Questi capi son notati nell'indice, ma non starò a dirgliene altro, perchè presto V. S. potrà vedere il tutto nell'istesso libro; perchè, essendo andato questa mattina dal libraro del Sole, che appunto sballava i libri forastieri venuti ultimamente, et havendogli dimandato se vi era l'Hyperaspistes del Keplero, e dettomi di no, me ne lamentai fortemente, perchè sempre m'havea detto che veniva con questi libri: vi era per buona sorte presente il Padre D. Oratio(710), monaco di S. Prassede di Roma o di Vallombrosa, quale, sentendomi nominare V. S. e lamentare, volse sapere la cagione, la quale intesa, mi disse che lui già comprò uno di detti libri e che l'haveria mandato a V. S., giachè tanto lo desiderava, e così mi promise di fare senz'altro; et io ne sarò il sollecitatore, se tarda a venire.
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