E per fine le prego felicitā.
Roma, 14 Gennaro 1626.
S.r Galileo Galilei. Firenze.
Al piacer di V. S.
F. Card.l Barberino.
Fuori: All'Ill.re Sig.reIl S.r Galileo Galilei.
Firenze.
1756**.
GIO. BATTISTA RINUCCINI a GALILEO in Firenze.
Roma, 16 gennaio 1626.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., Nuovi Acquisti, n.° 20. - Autografa.
Molto Ill.re S.re
Mando a V. S. la licenza per tener in educatione la fanciulla ch'ella desidera nel monastero d'Arcetri; con tutto che io dubiti di non esser a tempo, havendo riceuto tardissimo la lettera ch'ella mi scrive.
Non hebbi mai avviso se capitassi a V. S. l'olio d'Artena(714) che le inviai: perō mi farā gratia di scrivermene una parola. E con tutto l'affetto per fine le bacio le mani.
Di Roma, 16 Genn.o 1626.
Di V. S. molto Ill.reS.r Galileo Galilei. Firenze.
Aff.mo Ser.rGio. b., Arciv.o di Fermo.
1757.
GALILEO a [CESARE MARSILI in Bologna].
Firenze, 17 gennaio 1626.
Arch. Marsigli in Bologna. Busta citata al n.° 1688. - Autografa.
Molto Ill.re Sig.re e Pad.n Col.mo
Per mano del P. Fra Bonaventura Gesuato ho ricevuto ieri sera il libro del Keplero(715), e dato una scorsa all'appendice che appartiene a me; e pochi giorni avanti(716) mi fu resa la scrittura del C. C.(717) contro all'ipotesi Copernicana: e se io devo a V. S. dir liberamente il parer mio, l'una e l'altra mi par cosa debolissima. Vero č che dell'appendice ne intendo pochissima parte, mercč non so se della mia poca capacitā, o pur della stravaganza dello stile dell'autore, del quale dubito che non potendo egli difendere il suo Ticone dalle mie imputazioni, si sia messo a scrivere quello che altri, nč forse egli stesso, possa intendere.
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