Riceva V. S. questo aviso per segno della mia molta osservanza alla sua persona. Io porrò l'opera all'ordine della stampa con farne far buona copia, e poi subito la trasmetterò allo stampatore che l'aspetta, ristampando insieme, credo, per l'infinità degli errori occorsi, l'Antiticone. Subito stampato, ne manderò un corpo a V. S. Ecc.ma, alla quale baccio di vivo cuore le mani.
Di Cesena, il dì 18 Genaro 1626.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.ma
Riportò il S.or Card.le Orsino(722) che molti treconelli havevano conspirato di scrivermi contra; ma potranno accorgersi, che s'in due mesi ho risposto al capo, in altretanto risponderò loro.
Divot.mo Ser.reScipione Ch.
1759*.
GIOVANNI CIAMPOLI a GALILEO in Firenze.
Roma, 24 gennaio 1626.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. IX, car. 33. - Autografi il poscritto e la sottoscrizione.
Molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r e P.ron mio Oss.mo
Se io non sperassi in breve poter render pago il mio desiderio con la conversatione del nostro Padre Fra Bonaventura, invidierei V. S., che nella somma quiete di cotesta sua villa gode i suoi discorsi e la communicatione de i suoi nobilissimi pensieri. Mentre starò attendendo il giorno del suo arrivo, prego V. S. a conservar viva memoria di me et a pensar di honorarmi, con occasione della sua venuta, di alcun comandamento; che io con tal fine le bacio con reverente affetto le mani.
Di Roma, il dì 24 Genn.o 1626.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.ma
Io non posso se non render gratie a V. S. del trattenere il P. F. Bonaventura. Egli arriverà qua ricco non solo de' proprii meriti, ma de' pensieri ammirandi del S.r Galileo.
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