Io torno a servirlo ancora in quest'altro viaggio, nel quale vorrei aver fortuna migliore che nel passato circa a servire V. S.; e questo solo ha da dipendere dal favorirmi lei di qualche comandamento, sicome con ogni umiltà la suplico. La partenza sarà intorno a mercoledì; e questo tempo breve e la spesa replicata del viaggio m'impedisce ancora adesso di sodisfarla di quello le devo: ma confido tanto nella sua bontà, che son certo che mi compatirà e mi scuserà, con sicurezza dell'eterna mia obbligatione. E con questo, augurandole ogni intera prosperità con piena salute, le fo con ogni affetto reverenza.
Di Roma, li 24 Genn.o 1626.
Di V. S. molto Ill.reS.r Galileo Galilei.
Obbl.mo Ser.reTommaso Rinuccini.
Fuori: Al molto Ill.re Sig.re e P.rone Oss.moIl Sig.r Galileo Galilei.
Firenze.
1761.
GALILEO a [CESARE MARSILI in Bologna].
Firenze, 31 gennaio 1626.
Arch. Marsigli in Bologna. Busta citata al n.° 1688. - Autografa.
Molto Ill.re Sig.re e Pad.n Col.mo
Accennai con altra mia(724) il concetto che mi formai del libro e della scrittura mandatami da V. S. molto I. nella prima scorsa: hora gli soggiungo che, nel rileggerli più posatamente, mi sono ancora più caduti di mano. Haverò ne' miei Dialogi campo di difendermi dalle leggerissime opposizioni del Keplero, e di mostrare la nulla concludenza de gl'argomenti assai comuni dell'altra scrittura: però di presente me la passerò di così.
Il S. Francesco Stelluti mi scrive di Roma haver in traccia di mandarmi il libro del Keplero quanto prima, e subito ricevutolo rimanderò l'altro a V. S.(725), insieme con l'altra scrittura.
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