Le penne, de' religiosi particolarmente, non si denno aguzzare così acerbamente: io ne sento disgusto, e se bene so che V. S. sa risponder per le rime, tutta volta dispiaciono l'occasioni. Io mi dichiaro in tutto per tutto del mio S.r Galileo, al qual bacio le mani e son servitor fin che vivrò.
Genova, 27 Feb.o 1626.
Di V. S. molto Ill.re et Eccell.maAff.mo Ser.
Bartolomeo Imperiale.
1764*.
FRANCESCO STELLUTI a [GALILEO in Firenze].
Roma, 28 febbraio 1626.
Bibl. Est. in Modena. Raccolta Campori. Autografi, B.a XC, n.° 134. - Autografa.
Molto Ill.re et Ecc.mo Sig. P.ron mio Oss.mo
La gratissima di V. S. delli 2 del presente non mi è capitata prima di questa settimana; però non si maravigli se ho tardato fin hora a darli risporta. Ho visto che il Padre D. Horazio(731) non havea peranco mandato a V. S. il libro del Keplero(732), come disse di fare; e però hoggi apunto sono andato a S.ta Prasede, et ho havuto sorte d'incontrarcelo: et havendogli detto che V. S. stava aspettando detto libro con desiderio, mi rispose che voleva mandarlo per un gentilhuomo Fiorentino, ma che non essendo fin hora partito, non l'havea perciò mandato. Gli dissi c'havevo io a mandare a V. S. alcuni altri libri, e che se me l'havesse dato l'haverei mandato, onde subito me lo consegnò; e perchè son tornato tardi a casa, non ho potuto consegnarlo al procaccio, ma lo manderò la seguente settimana insieme con alcuni fogli di quegli api da me osservati, con altri fogli del S.r Principe stampati pure in materia apina(733), per usar questa parola, e similmente alcuni versi del nostro Sig.r Riquio(734): et haverà ogni cosa insieme.
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