Per tanto la prego che tenga memoria di questo, e ch'io li vivo servitore di cuore e desideroso di far cosa che ciò li dimostri chiaramente, e perciò me ne dia qualche occasione con i suoi commandi: e si ricordi dell'opera sua de gli indivisibili, che già determinò di compore, quale sarà gratissima al S.r Ciampoli e ad altri, che ammirano le cose sue per cose rare e sopra quelle di tutti gli altri.
Ho cominciato a pensare al moto, per far qualche cosa, e sopra le refrazzioni, a gusto del S.r Ciampoli, e mi vado trattenendo sino che venga il P. D. Benedetto per agiustarsi circa l'insegnare o trattenersi, comunque porgerà l'occasione. Fra tanto attenda a conservarsi, e mi tenga nella sua memoria e gratia insieme; con che riverentemente la saluto e li bascio le mani, salutando insieme il suo nipote, il S.r Nicolò Agiunti et il medico, del nome del quale non mi ricordo, cioè di cui è 'l libro de' logaritmi.
Di Roma, alli 29 Feb.ro 1626.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maDevot.mo Ser.re
F. Bon.ra Cav.ri di Mil.o
1766*.
FRANCESCO STELLUTI a GALILEO in Firenze.
Roma, 7 marzo 1626.
Bibl. Est. in Modena. Raccolta Campori. Autografi, B.a XC, n.° 135. - Autografa.
Molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r P.ron mio Oss.mo
Scrissi la settimana passata(736) a V. S. che il P. D. Horazio m'havea dato il libro che lei desiderava, e che l'haverei mandato la presente settimana. Già l'ho consegnato al procaccio, che lo porti a V. S., ma non ho potuto haver all'ordine l'altre cose che le scrissi. Ho perciò voluto mandar questo, già che lei tanto lo desiderava.
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