Il Sig.r Principe non ha voluto publicare detto suo foglio se non a N. S.re, ad alcuni di Palazzo et ad amici, essendo questo una parte della sua opera grande. Ha però voluto mandarlo anche a V. S. et al Sig. Guiducci. Le bacia le mani, e non le scrive per essere in punto di partire di Roma, per andare appresso al mare per dieci o dodici giorni, ma però in luogo vicino, non essendo andati prima per le piogge che sono qui state.
Heri fu qui quel Padre Giesuato matematico(739), e non prima, et il Sig.r Principe lo sentì con molto gusto, et io parimente, se bene non ci fu troppo tempo, perchè venne il Sig.r Principe Savelli in casa a visitare il Sig.r Principe, et esso si licentiò: ma ci sarà tempo altre volte a trattar seco. Nè potendo per fretta dir altro a V. S., le bacio per fine le mani.
Di Roma, li 14 di Marzo 1626.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maS.r Galileo.
Ser.re Aff.moFranc. Stelluti L.o
1768.
BONAVENTURA CAVALIERI a [GALILEO in Firenze].
Roma, 21 marzo 1626.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. XI, car. 19-20. - Autografa.
Molto Ill.re et Ecc.mo S.re
Molto mi spiace che V. S. Ecc.ma non habbi ricevuto una mia lettera che già molti giorni gli scrissi, sì per non mancare del debito mio di salutarla e darli nuova di me, come anco per dirli altri particolari. Replico dunque come arrivai qua e mi mantengo pure, per l'Iddio gratia(740), sano, e mi vado trattenendo spesso co 'l S.r Ciampoli, prelato invero di gran valore e spirito, essendo spesso con lui a pranso e facendo moltissima commemoratione di V. S. Siamo stati sin hora aspettando il P. D. Benedetto, il quale finalmente è arrivato; e nel primo ingresso a N. S. ha ottenuto scudi 150 di pensione, et il piatto da D. Antonio(741), al quale dovrà forsi insegnar.
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