Non le tralasciarò di dire che a Bologna è capitato un certo ingegniero, qual pretende con certa acqua salsa o marina mostrare in certe ampolle i moti dei flussi et reflussi de' mari, cagionati per celeste et intrinseca virtù. Procurerò vederlo in ogni modo, e n'avisarò, potendo, V. S. Ecc.ma, alla quale di nuovo sottopongo ogni mia volontà.
Di Bolog.a, li 3 d'Ap.le 1626.
Di V. S. molt'Ill.re et Ecc.ma
Sento gusto d'ogni bene del Padre Don Benedetto(760), e l'aviso che tutte l'opere del Kepleri sono lasiate vedere dificilmente dal R.mo Padre nostro Inquisitore.
Aff.mo et P.mo Se.reCesare Marsili.
1773*.
BENEDETTO CASTELLI a GALILEO in Firenze.
Roma, 4 aprile 1626.
Bibl. Est. in Modena. Raccolta Campori. Autografi, B.a LXX, n.° 7. - Autografa.
Molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r e P.ron Col.mo
Hoggi 15(761) diedi conto a V. S. molto Ill.e del mio arrivo in Roma e dell'infinita benignità che ho incontrata in Nostro Signore, etc.; ma perchè non ho hauto risposta di altre lettere scritte pur nel medesimo tempo in Firenze, dubito del ricapito. Però replico che sto benissimo, e Nostro Signore m'ha fatto grazia di 150 d.ti di pensione, la parte per me e per il servitore, le stanze in Palazzo, e, quello che più stimo, m'ha deputato servitore dell'Ecc.mo Sig.r Don Taddeo(762); e tutto il giorno sento che S. S.tà fa tanta stima di me, che resto spaventato, e dubito di non poter corrispondere al concetto che ha fatto dell'opera mia. Dio benedetto mi aiuti.
Mons.r Ciampoli sta benissimo, e mi favorisce senza modo: nel resto, quanto all'acque, le ho d'havere sino alla gola; ma voglio che siino exclusive, e il vino inclusive.
| |
Bologna Bolog Padre Don Benedetto Kepleri Padre Inquisitore Marsili Firenze Modena Campori Roma Nostro Signore Firenze Nostro Signore Palazzo Don Taddeo Ciampoli
|