Non si ci puol far altro: bisogna necessariamente passar per la Congregazione del Concilio, e non si puol mettere i piedi avanti la fortuna. Assicurisi pur V. S. che c'invigelerò sopra ogn'altra mia cosa, e tengo fermamente che questo altro sabbato si spedirà senz'altro. Per fine, pregandola a continuarmi perpetuamente nella grazia sua, me gli ricordo servitor sincerissimo e me gli raccomando con tutto l'affetto. Dio benedetto le conceda ogni vero bene.
Di Roma, il dì 2 Magg.o 1626.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.ma[...] Galileo Galilei.
Devot.mo et Obblig.mo Serv.reDon Orazio Morandi.
1778**.
ANTONIO SANTINI a GALILEO in Firenze.
Genova, 8 maggio 1626.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. XI, car. 27. - Autografa.
Molt'Ill.re et Ecc.mo S.r mio Col.mo
Par a me, S.or Galilei mio, che tra galanthuomini e veri amici bisogni anco sino a' pensieri manifestare. Voglio dire, una lettera de' 7 di Decembre passato a me comparve li 7 di Febraro: e crede V. S. ch'io pensi questo viaggio di tanta tardanza? Io dissi subito: Per certo che' pianeti son retrogradi a questa fiata; mi rifarò con aspettar tanto e qualche giorni di più. Vero o falso il pensar mio, hactenus.
V. S. vidde che subito participai al S.r Imperiali quanto mi comandava. Egli so che ha rescritto: non le approvai il voler mettersi di mezzo, quando il P. Grassi fu qua, quale io non viddi. V. S. è prudentissima in tutto, et è maestro. Io aspetto avidamente questi discorsi suoi: se vi fosse qualche trattenimento, superi ogni difficultà, perchè quelli chi hanno gusto di ben filosofare desiderano apparare da lei.
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