Vien però da Mess. Giovanni sopradetto beffatto come cativo, se bene è melior di quello che tiene il Gran Duca in dono da loro, per esser stato quello di Sua Altezza il primo, il quale, se non fosse troppo ardire il mio, havrei particular gusto che da V. S. Eccell.ma, et anche dal Spinola, latore della presente, fosse veduto (ancorchè ogn'eccellenza d'effetto sia da lui collocato in quelli che operano per refflesione); il quale, incidentemente questa matina havendomi detto voler esser da lei, mi ha dato occasione di farle riverenza con la presente più presto di quello che io desegnavo per non incommodare i suoi gloriosi studii.
Spero fra non molto d'haver di folio in folio occultamente la risposta del Chiaramonte al Kepleo, e liela inviarò, mentre non sia per disturbarla o distraherla dal suo genio. Ho hauto gusto di conoscer questo nostro Bolognese per suo servidore, poichè non sento maggior contento che parlar con chi amira Vostra Eccellenza. E qui, conoscendo esser stato tedioso, le chiedo perdono, e le facio riverenza.
Di Bologna, li 7 di Lulio 1626.
Di V. S. molto Ill.re et Eccell.maParci.mo Serv.re
Cesare Marsili.
Fuori: Al molto Ill.re et Eccell.mo Sig.re P.ron mio Coll.moIl Sig.re Galileo Galilei.
Fiorenza
1788.
GALILEO a [CESARE MARSILI in Bologna].
Firenze, 17 luglio 1626.
Arch. Marsigli in Bologna. Busta citata al n.° 1688. - Autografa.
Molto Ill.re Sig.re e Pad.ne Col.mo
Ho veduto il disegno dello specchio ustorio, mandatomi da V. S. molto I. a richiesta di Mess. Giovanni suo autore(791): il quale primieramente ringrazio della confidenza con la quale mi conferisce il suo pensiero, che sarà veramente cosa da stimarsi, tutta volta che riesca conforme all'intenzione.
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