Quando V. S. incontri comodità, mi favorisca fargli intendere che mi replichi quello che vuole che io faccia qua per suo servizio, chè non mancherò di aiutarlo di quel poco che potrò.
Vedrò a suo tempo la risposta del Sig. Chiaramonti; e mi rincresce che le molte occupazioni e le piccole forze mi prolunghino la mia risposta a quella parte che tocca a me, ancor che ella sia facilissima nè ricerchi molta specolazione. Resto molto obbligato a V. S., che con tanto affetto vadia occupandosi in affari che possa stimare esser di mio gusto, e mi duole di non essere in stato di poter con pari effetti contraccambiare la sua cortesissima vigilanza; si appaghi della prontezza dell'animo e scusi la povertà de' concetti, e mi continui la sua grazia, nella quale mi raccomando, mentre con vero e vivo affetto gli bacio le mani e gli prego felicità.
Di Fir.ze, li 17 di Luglio 1626.
Di V. S. molto I.
Ser.re Dev.moGalileo Galilei.
1789**.
GIOVANNI PIERONI a [GALILEO in Firenze].
Praga, 24 luglio 1626.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. IX, car, 43-44. - Autografa.
Molto Ill.re et Ecc.mo Sig.re P.rone Oss.mo
Molto prima che hora havrei preso occasione di salutare V. S. con qualche lettera, per l'affetto et osservanza particolare ch'io conservo sempre al sommo merito suo, se quel rispetto che assai costà, qua ancora non mi havessi ritenuto, di non impedirle il tempo, tanto nelle mani sue pretioso. Hora con tutto ciò, porgendomisi l'occasione della venuta costà del Sig.r Giuliano Pandolfini, mio amicissimo, ho preso confidenza, con scusarmi con lei dell'ardire presente, poi che è fondato nella molta gentilezza sua.
| |
Fir Luglio Dev Galilei Firenze Giuliano Pandolfini
|