Io non mi ritrovo unguento fatto; però V. S. può indrizzare il Francese a Mess.r Gio. Batta Fachetti, chè lui sa la ricetta.
Non scrissi altro della buassagine dell'Abate Lunghena, perchè di simili elefanti è gran dovizia in questi paesi, e però non mi porgono più meraviglia. Bacio le mani al Sig.r Vincenzo(799) e al Sig.r Aggiunti(800), dal quale desidero sapere i particolari della sua condotta. Mons.r Ciampoli bacia le mani a V. S. et al medesimo Sig.r Aggiunti, et io me li ricordo obligatissimo servitore.
Di Roma, il p.o d'Agosto 1626.
Di V. S. molto Ill.reS.r Gal.o
Oblig.mo Ser.re e Dis.loDon Bened.o Castelli.
Fuori: Al molto Ill.re Sig.r e P.ron mio Col.moIl Sig.r [Galileo Ga]lilei, p.o Filosofo di S. A. S.
Firenze.
1792.
BONAVENTURA CAVALIERI a [GALILEO in Firenze].
Parma, 7 agosto 1626.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. IX, car. 47. - Autografa.
Molto Ill.re et Ecc.mo S.r e P.ron Col.mo
Le occupationi che mi apporta la dignità del Priorato son state causa che sin hora non li habbi dato nuova di me; ma non voglio già che più m'impedischino ch'io non la saluti con ogni affetto con questa mia, dicendoli insieme come in quanto alla lettura di matematica, se qui non fossero i Padri Gesuiti, ne haverei molta speranza per la molta inclinatione del Sig.r Card.le Aldobrandini(801) a favorirmi, come ha dimostrato nell'honorarmi con molte lodi appresso quest'A. S., alla quale mi fece due volte far riverenze e me li fece conoscer; ma poichè è sotto la disciplina de' Padri Gesuiti, non posso sperar più in là che d'esser conosciuto da quella.
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