Quanto al resto, dichiarerò altre volte il mio parere, formato questo del luogo loro. Oltre le cose scritte uscirà una opera in due parti divisa: l'una, delle tre nove stelle del 1572, 1600, 1604(803); l'altra, delle comete dal 77 in qua, contenente le cose e le opinioni non tocche nell'Antiticone(804). Che serva per termine della mia osservanza, in darne a lei questo raguaglio; e con questo fine le baccio riverentemente le mani.
Di Cesena, il dì 8 Ag. 1626.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maDivot.mo Ser.re
Scipione Chiara[..]ti.
Fuori: Al molto Ill.re et Ecc.mo S.or P.ron mio Oss.moIl S.or Galileo Galilei.
Con un invoglio.
Fiorenza.
1794.
BENEDETTO CASTELLI a GALILEO in Firenze.
Roma, 21 agosto 1626.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. IX, car. 49. - Autografa.
Molto Ill.re Sig.r e P.ron Col.mo
Io non volevo così presto dar conto a V. S. molto Ill.re delle cose mie, perchè pensava di dargliene parte con più gusto; ma hora, con occasione di rispondere alla sua, li fo sapere come io servo l'Ecc.mo Sig.r Don Taddeo(805) con incredibile mio gusto, perchè servo un principe dotato di ogni sorte di virtù e di grazie; e, quel che importa per la bottega, intende mirabilmente, e di già habbiamo finito il libro primo, e S. E. lo replica con ogni esquisitezza; e in tanto io leggo il secondo, del quale hormai habbiamo fatte nove proposizioni e replicate in eccellenza.
Adesso verrò col fatto mio nel vostro. Oggi, subito riceuta la lettera di V. S., son stato al solito per servire S. E., e fatto un poco di proemio delli infiniti oblighi che tengo con V. S., ho raccontato a S. E. quanto passò già del motu proprio di S. S. intorno alla promessa della pensione(806), e non essendosi essequita la sua voluntà, implorai il suo favore; e così mi ha promesso di fare con ogni efficacia che lei resti servita e si adempia la voluntà di Nostro Signore.
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