Quanto alle varie invenzioni dello specchio ustorio, non so immaginarmi altro che quello che altra volta gli scrissi, nè graverei V. S. a manifestarmi quello che tiene in confidenza, ancor che la conclusione e l'effetto meriti di esser desiderato. Dell'altro effetto concorro con lei, che il semplice specchio concavo non basti, ma vi bisogni l'aggiunta di lente o traguardo; ma perchè non ho specchio concavo, non posso tentare esperienza alcuna.
In osservanza delle costituzioni Lincee, porgo a V. S. l'anniversaria congratulazione, con augurio di continuargliela per molti anni.
Credo che V. S. habbia cognizione di quelle pietre, che, calcinate, concepiscono e ritengono per un poco di tempo la luce, le quali nascono non molto lontane da Bologna: se ella non ne ha intera notizia, io gli manderò la mostra delle pietre et il nome della contrada dove si trovano, perchè desidero haverne, essendo l'effetto loro, appresso di me, tra le massime meraviglie di natura.
Ho ricevuto lettere dal S. C. Chiaramonte, insieme con la sua Apologia(811), e gli rispondo con l'alligata, pigliandomi sicurtà della cortesia di V. S., già che non saprei altra via per il sicuro ricapito. La gravo anco dell'altra per lo specchiaro(812); e supplicandola scusarmi, reverentemente le bacio le mani, e gli prego da Dio intera felicità.
Di Fir.ze, li 29 d'Agosto 1626.
Di V. S. molto I.
Ser.re Dev.moGalileo Galilei.
1796*.
CESARE MARSILI a GALILEO in Firenze.
Bologna, 2 settembre 1626.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. XI, car.
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