Molto Ill.re et Ecc.mo S.re
Con l'occasione che io son venuto a Milano, ho visitato e fatto riverenza all'Ill.mo S.r Card.le Borromeo(829), dal qual fui amorevolmente ricevuto; e doppo alcuni discorsi, fatti in parte intorno la persona di V. S., nel prender licenza egli m'impose che, scrivendo a V. S., la salutassi in nome suo, com'io faccio, con insieme avisarla che volendo scrivermi invii(830) la lettera a Parma, in S. Benedetto, dove sarò, credo, fra otto o dieci giorni. La fretta con che scrivo non mi permette l'estendermi più in longo, che perciò finisco, augurandoli da N. S. il compimento de' suoi desiderii, confermandomeli devotissimo servo.
Di Mil.o, alli 30 Dec.bre 1626.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maDevot.mo Ser.re
F. Bonav.ra Cavalieri.
Fuori: Al molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r e P.ron Col.moIl S.r Galileo Gali.ei
Fiorenza.
1804.
[ORAZIO GRASSI] a FRANCESCO BONCOMPAGNI [in Roma].
[1626].
Cfr. Vol. VI, pag. 377 Edizione Nazionale.
1805.
MICHELANGELO GALILEI a GALILEO in Firenze.
Monaco, 6 gennaio 1627.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. IX, car. 57. - Autografa.
Car.mo et Onor.do S.r Frat.lo
Ho ricevuto l'amorevolissima vostra, per la quale sono restato consolatissimo, non solo perchè scorgo continuarsi l'amor vostro verso di me e mia, ma ancora perchè mi pare vederlo agumentato, poi che mostrate più che mai desiderio di volermi aiutare, et anco, se possibil fia, avermi appresso di voi. Se ciò seguirà, come non dispero, vederete con effetti che più fedele creatura di me non havete in questo mondo; per lo che renderebbe tollerabili li altri miei difetti, conoscendo haverne la mia parte.
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