So che questi sono i tesori di V. S. principali; però non ardisco chiederli, massime le tavole ultime. A me ieri sera, per quella strada grossa che io posso caminare, mi parvero, h. 0, m. 30 post oc., il primo, in gr. 198. 24' del suo circolo; il 2°, in gr. 319. 24'; il 3°, in gr. 210. 36'; e il 4°, in gr. 1. 56'. So che ardisco troppo, ma scrivo per mostrare a V. S. che continovo a lavorare nelle cose sue, facendo spesso con di questi Signori ricordanza honoratissima di lei e del suo gran valore. E non occorrendomi altro, li bacio le mani.
Roma, il 12 di Giugno 1627.
Di V. S. molto Ill.reAff.mo e Oblig.mo Ser.re e Dis.lo
Don Bened.o Castelli.
Fuori: Al molto Ill.re Sig.r e P.ron Col.moIl S.r Galileo Galilei, p.o Filosofo di S. A. S.
Firenze.
1826*.
FRANCESCO PECCI a [GALILEO in Firenze].
Milano, 23 giugno 1627.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. XI, car. 57. - Autografa.
Molto Ill. Sig.r mio Oss.mo
Benchè per altri tempi non mi sia dato a conoscere a V. S, per uno di quelli che honorano e stimano grandemente le sue eminenti qualità, non è però che io habbia mai mancato intrinsecamente di esserle di affetto servitore e amatore delle sue virtù. Per questo ho desiderato occasione per la quale potesse e significarle la disposizione dell'animo mio e participare della sua amicizia e del suo valore; et essendomisi quasi che adesso presentata, non manco di afferrarla e valermene. Per questo vengo con questa mia a farmele vero et affettuosissimo servitore, et insieme a pregarla che si compiaccia riconoscere et esaminare questi principii meccanici e dimostrazioni che le mando incluse(855), con favorirmi appresso del suo parere intorno essi; ma lo desidero libero e intero, perchè lo stimo sopra ogni altro.
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Giugno Oblig Dis Bened Castelli Galileo Galilei Filosofo Firenze
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