Roma, 10 luglio 1627.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. IX, car. 65. - Autografi il poscritto e la sottoscrizione.
Molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r e P.ron mio Oss.mo
Ho procurato e procurerò sempre di servir V. S. appresso N. S., per satisfare al debito dell'antica e devota servitù mia, non perchè ella habbia bisogno appresso S. S.tà che le sia ricordato il merito suo, essendo quello notissimo non solo appresso questi Padroni, ma anco appresso di tutti che hanno notitia del nome suo. È però superfluo ogni ringratiamento che mi venga da lei di quel pocho che ho operato in suo servigio; ma ella, che soprabonda sempre con me in cortesia, non ha potuto contenersi di aggiungermi quest'honore. La prego ad essermi per l'avvenire così sollecita nel comandarmi come mi è stata sempre liberale della sua gratia, alla quale mi raccomando, e co 'l fine le bacio reverentemente le mani.
Di Roma, il dì 10 Luglio(858) 1627.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.ma
V. S. mi ringratia, mentre io mi vergogno. Dopo tanta dilatione mi arrossisco in vedere l'effetto sì scarso. Io certo per servirla non solo sono stato diligente, ma anco importuno. La penuria delle occasioni e la moltitudine delle richieste dureranno lungo tempo (per quanto io vado conietturando) a non permettere che la mano del benefattore corrisponda alla generosità dell'animo(859). Ma per passare ad altro, arrivò qua il S.r Pieralli(860), il quale potè ben testificarmi per esperienza la liberalità delle offerte fattegli. Io entro con lui a parte dell'obbligo eternamente dovuto per legge di gratitudine al S.r Galileo.
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Padroni Roma Luglio Pieralli
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