Vale.
V Kal. Septembris 1627.
Tibi Addictissimus
Galileus Galilaeus.
Mitto, cum his complicatam literis, Orationem Nicolai Adiunctii(878), adolescentis in omni humaniore et severiore literatura excultissimi: eam sat scio te magna cum voluptate lecturum, et mirifice futuram ad tuum palatum et gustum. Vale iterum.
1837.
FEDERICO CESI a [GALILEO in Firenze].
Roma, 4 settembre 1627.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. XI, car. 73. - Autografa.
Molt'Ill.re e molto Ecc.te Sig.r mio sempre Oss.mo
La gratissima di V. S. m'ha recata grandissima sodisfattione col sentir in essa buona nova di lei e delle sue opre, tanto da me e da tutti gl'innamorati da dovero delle scienze desiderate. Bramo più di lei stessa la sua quiete per tutte le cagione, e particolarissimamente per publico beneficio; e confesso che contuttociò io glie l'haverei turbata spesso con le mie lettere, se non fussi stato sempre più, da che lei fu a favorirmi, sommerso nelle mie domestiche turbulenze, tanto più noiose quanto invecchiate di più di vinticinque anni, ch'è pur la misura d'un picciol secolo. Mi trovo al presente nel colmo di esse et insieme nel colmo della speranza di superarle affatto; e ne piglio per bonissimo auspicio il felice annunzio che V. S. m'invia in questo tempo di circolar regresso da' principii della nostra impresa. Glie lo rendo millecuplo con le dovute gratie sopranumero, e gli ricordo gl'obblighi miei et il continuo desiderio che ho di servirla.
La fatiga delle stampe, e particolarmente del Messicano, bolle più che mai(879); et io non ho tralasciato di premerci e adoprar le mie forze in questo et altri nostri correnti negotii, per quanto non m'hanno soprafatto le sopradette molestie.
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Kal Addictissimus Galilaeus Orationem Nicolai Adiunctii Firenze Messicano
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