Fuori: [Al] molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r mio Oss.moIl Sig.r Galileo Galilei.
Firenze.
1839*.
GIOVANNI DI GUEVARA a GALILEO in Firenze.
Teano, 15 novembre 1627.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. XI, car. 76-77. - Autografi il poscritto e la sottoscrizione.
Molto Ill.re Sig.or mio Oss.mo
Sono molti mesi che io non ricevo lettere di V. S., ancor che due volte l'habbia scritto, pregandola a darmi qualche avviso della sua salute, tanto da me desiderata con ogni altra sua prosperità per beneficio publico e per consolatione mia particolare, che sommamente godo della luce della sua dottrina, cortesemente in più occasioni communicatami. Dubito assai di qualche naufragio delle sue o delle mie lettere, stante la residenza dove io mi ritruovo, alla quale non vi capitano lettere se non col corriere di Benevento, il che non a tutti è noto; et basta far ricapitare le lettere in Roma nella posta del Papa per fare che mi venghino sicure: et questo sia a V. S. per avviso, acciochè sappia per qual via comandarmi, quando voglia recare a me alcuna cagione di servirla.
Hora la prego vivamente a favorirmi di qualche cenno sopra la materia che parlassimo insieme l'anno passato in Firenze, del vigesimo quarto problema mecanico di Aristotile, significandomi se vi è autore alcuno che ripruovi la solutione di Aristotile et con che raggione si muova, già che quelli pochi che io ho veduto non l'impugnano, e poi ciò che V. S. mi disse in voce di haver pensato per sciogliere la medesima difficoltà del detto problema con maggior chiarezza per altro termine, già che all'hora, per le molte distrattioni ch'io tenevo e per la alienatione da tali studi, non feci tutto il concetto che bisognava di quel che V. S. mi disse in voce alla sfuggita, et per conseguenza non posso haverne in tutto memoria.
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