Per hora non ho che dirli altro: quest'altro ordinario li darò più minuto raguaglio di tutto. Ho dato al procaccia sette piastre fiorentine, chè tanto m'ha detto che doveva havere; e nel resto non mancarò all'infinito obligo che devo a V. S. e al Sig.r Michel Angelo(889), a' quali bacio le mani.
Di Roma, l'8 di Gen.o 1628.
Di V. S. molto Ill.re
Le corde saranno perse; ma ne mandarò dell'altre, e mi servirò per sensale del Sig.r Vincenzo.
Oblig.mo e Devotiss.mo Ser.re e Dis.[lo]Don Bened.o Castelli.
Fuori: Al molto Ill.re Sig.r e P.ron Col.moIl Sig.r [Galileo G]alilei, p.o Filosofo di S. A. S.
Firenze.
1846*.
GIOVANNI CIAMPOLI a GALILEO in Firenze.
Roma, 8 gennaio 1628.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. IX, car. 79. - Autografa la sottoscrizione.
Molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r e P.ron mio Col.mo
È arrivato con la desideratissima lettera di V. S. il Sig.r Vincentio suo nepote, al quale non ho fin hora mancato di fare tutte quelle affettuose dimostrationi che ho potuto, benchè non quante vorrei e quante egli merita. Veggo risplendere in esso nobilissime qualità; et essendo del lignaggio di V. S., non può non manifestarsi singolare in virtù et amabile in costumi. Io m'ingegnerò di mostrare, servendo a lui, quanto io viva servitore devoto a V. S., a cui non resterò mai di pregare aumento di felicità; e le bacio intanto reverentemente le mani.
Di Roma, il dì 8 Genn.o 1628.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maS.r Galileo Galilei. Fir.e
Dev.mo Ser.reGio. Ciampoli.
Fuori: Al molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r e P.ron mio
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Michel Angelo Roma Gen Vincenzo Devotiss Dis Bened Castelli Galileo G Filosofo Firenze Vincentio Roma Genn Galileo Galilei
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