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      V. S. in questa parte si riposi sopra di me, che col desiderio e obbligo che ho di servirlo, supplirò alla mia insufficienza, e lo terrò del continuo stimolato a studiare. Mi ha detto, che havendo scritto assai a lungo a V. S., aspettava con molto desiderio risposta, e non havendola ricevuta mi par che sia rimasto mortificato. V. S. lo consoli questa settimana, perchè lo merita, portandosi benissimo e non havendo, per quel ch'io veggo, altro fine che di obbedire e dar gusto a lei: alla quale io mi ricordo servitore obbligatissimo e prego dal Signor Iddio felicità.
     
      Pisa, 9 Febbraio 1627(914).
      Di V. S. Ecc.maDevot.mo e Obb.mo Serv.
      Marcant.o P.li
     
     
     
      1855*.
     
      BENEDETTO CASTELLI a GALILEO [in Firenze].
      Roma, 19 febbraio 1628.
     
      Bibl. Est. in Modena. Raccolta Campori. Autografi, B.a LXX, n.° 9. - Autografa.
     
      Molto Ill.re Sig.r e P.ron Col.mo
     
      Ho date finalmente le bolle della pensione al Sig. Vincenzo(915), nella qual spedizione ho hauto mille stenti e disgusti; ma il tutto si è superato con spesa solo di 25 scudi di questa moneta, havendone noi avanzati novanta con grandissimo stento, non ostante la ottima disposizione de' Padroni. Credo che noi haveremo in breve da Brescia la risposta del pensionario, quale doverà pagare tre semestri decorsi, che saranno 90 scudi.
      Io non ho potuto ancora parlare al P. Mostro(916), perchè tre volte che sono andato a ritrovarlo, non ho mai hauto fortuna di ritrovarlo: non mancarò fare che lei sia servita. Ho bisognato valermi di venti scudi dal Sig. Silvii(917) per le bolle.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XIII. Carteggio 1620-1628
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 592

   





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