Fugga quanto può il soggettarsi a' beveroni cavallini dei medici vulgari. Lodo certi preservativi; e la prego a scusarmi se fo il medico, perchè l'affetto che li porto mi farebbe fare arte peggiore.
Quanto al Sig.r Vincenzo, séguita ardentemente a studiare, e fa profitto notabile con soddisfazione de' maestri. E non occorrendomi altro, li fo riverenza, e darò nova di lei alli amici, sì come ho di già fatto a molti con gusto loro singolare.
Di Roma, il 25 di Marzo 1628.
Di V. S. molto Ill.re
Il Sig.r Gio. Batta Doni mi ha data l'inclusa lettera di V. S., venutali di Francia, e li b. le mani, sì come fa il nostro Sig.r Ascanio Piccolomini.
S.r Gal.oAff.mo Ser.re e Oblig.mo Dis.lo
Don Bened.o Castelli.
Fuori: Al molto Ill.re Sig.r e P.ron Col.moIl Sig.r Galileo Galilei, p.o Filosofo di S. A. Ser.ma
Firenze.
1866*.
MARIA CELESTE GALILEI a GALILEO in Firenze.
Arcetri, 25 marzo 1628.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XIII, car. 67. - Autografa.
Amatiss.mo Sig.r Padre,
L'allegrezza che sentiamo del suo progresso in sanità è inestimabile, et con tutto il cuore ne ringratiamo il Signore Iddio, dator d'ogni bene.
Per non trasgredir al suo comandamento tanto amorevole, gli dico ch'io, per comandamento del medico, non fo quaresima, et che, per esser sdentata avanti tempo, havrò caro s'ella mi manderà un poca di carne di castrato, che sia grassa, chè pur di questa ne mangio qualche poca. Suor Archangela si contenta di qualche cosetta per far colatione la sera; et particolarmente un poco di vino bianco ci sarà molto grato.
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