Fir. Mss. Gal., P. I, T. XIII, car. 290. - Autografa.
Amatiss.mo Sig.r Padre,
I cedrati mandatimi da V. S. accomoderò conforme al suo gusto molto volentieri: et per farne l'agro et i morselletti penso che vi bisogneranno dua libre di zucchero e, caso che gli sia di gusto, un poco di musco buono. Il tutto mi sarà caro, perchè mi ritrovo assai scarsa di danari: et se vuole che gl'accomodi dei fiori di ramerino, che tanto soglion gustarli, potrà mandar più quantità di zucchero.
La sottocoppa non l'haviamo havuta; ma costì vi hanno bene di nostro una guastada et una piattellina bianca.
Non vorrei già ch'ella si prendessi tanto pensiero di noi, ma più tosto attenda a proccurar di conservarsi in sanità; et di gratia, quando ritorna in villa, lasci di star nell'orto, fino che non siano miglior tempi, perchè credo che questo gl'habbia nociuto assai. Perchè ho molta fretta, finisco, e la saluto con tutto il cuore. Il Signore gli conceda la Sua gratia.
Sua Fig.la Aff.maSuor M.a Celeste.
Aspetto il zucchero quanto prima, perchè i cedri patirebbono; et se per sorte gliene venissi qualcun altro alle mani, mi sarà gratissimo per un altro mio bisogno, che gli dirò a bocca, che non vedo l'ora.
Fuori: Al molto Ill.re et Amatiss.mo Sig.r Padre
Il Sig.r Galileo Galilei.
Firenze.
1869*.
MARIA CELESTE GALILEI a GALILEO [in Bellosguardo].
[Arcetri, marzo-aprile 1628.]
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XIII, car. 295. - Autografa.
Amatiss.mo Sig.r Padre,
Il tempo d'oggi, tanto quieto, mi dava mezza speranza(938) di riveder V. S. Poi che non è venuta, ci è stata molto cara la venuta del gratioso Albertino, havendoci egli dato nuova che V. S. sta bene et che presto verrà a vederci insieme con la zia; ma (questo ma guasta ogni cosa) quel sentire ch'ella sia ritornata così presto al solito esercitio dell'orto mi dispiace non poco, perchè, essendo ancora l'aria assai cruda e V. S. debole dal male, dubito che non gli faccia danno.
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