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      Quanto alla quantità del zucchero che ricercano i vasetti simili a questo che io gli mando, non vuol esser manco di sei once per ciascuno, anzi che l'altro che gli mandai ne prese sette; e credami(948) che non dico la bugia, se bene ho detto in caffo, come si suol dire in proverbio: ma V. S. vuol la burla meco, perchè sa bene che non gli direi bugie, in questo genere in particolare. In tanto, se V. S. ha votati 3 vasi di vetro che ha di mio, potrà mandarmeli quando manderà i fiori, acciò li possa riempiere. Et vorrei anco che facessi una buona rifrusta per casa, adesso che si dà l'acqua santa, e se vi fossi qualche vasetto o ampolle vote, che siano per la spetieria, si levassi questo impaccio, che a noi servirebbono di gratia, o qualche scatola: basta, V. S. m'intende.
      Quanto a i cantucci, faremo il conto che ne avvisa V. S., già che la quaresima è finita. Gli mando un poca di pasta reale per sè, e quattro pasterelle per i ragazzi. La ringratio del vino, il quale participerò con la nonna e amiche, chè veramente non è per me. La saluto con tutto l'affe[tto], insieme con la zia, e prego il Signore che la conservi.
     
      Li 19 d'Aprile.
     
      Sua Fig.la Aff.maSuor M.a Celeste.
     
      Fuori: Al mio Amatiss.mo Sig.r Padre
      Il Sig.r Galileo Galilei, aBello Sguardo.
     
     
     
      1874*.
     
      FILIPPO D'ASSIA a GALILEO in Firenze.
      Butzbach, 20 aprile 1628.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XIV, car. 201. - Autografa la firma.
     
      Nobilissime et Excellentissime,
     
      Recepimus tuas literas, nobis sane gratissimas, et ex iis quatuor distinctas telescopiorum species probe intelleximus: unam longiorum, ad observationes rerum coelestium, solis, scilicet, lunae, Saturni et reliquarum prope adsistentium stellarum; alteram breviorum, ad evidentiorem repraesentationem rerum terrestrium, seu sublunarium, longius remotarum; tertiam brevissimorum, ad discretionem e propinquo rerum minutissimarum ac subtilium; quartam denique ad dignotionem obiectorum mediocriter distantium, videlicet picturarum, scripturarum, ad intervalla cubitorum 20, 30 vel 50.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XIII. Carteggio 1620-1628
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 592

   





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