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      La causa principale è stata perchè le maestre in latino sono poco suffizienti, e più à dimenticato che inparato: l'altra causa è stata, che havendo (penso) preso esse orgoglio sopra la figliuola, per essere esente del pagare la dozzina, volevano che mettessi le mani in cose attenenti solo alle più vile e inferiori serve. Ciò inteso, l'ò cavata subito fuora, sì che ò volsuto che quelle Reverende vegghino che tengo più conto delle mie creature di quello forse pensavano. L'ò volentieri appresso di me, et essa altrettanto gode essere da suo padre e zia: séguita il latino, inpara a sonare di strumento e di liuto, sì che questa compagnia mi alleggerisce assai il travaglio, e ce la passiamo con buona pace e carità. Il denaro che mi desti per conprar li smanigli alla Mechilde, quando sono arrivato a Venezia et inteso la grossa spesa mi conveniva fare nel viaggio, fui necessitato valermi di quel denaro: qua poi ò supplito, e ò compro dalla Massimiliana quelli che già gli donò la Ser.ma Alberta. Costano qual cosa di più, ma poco inporta, perchè si è avanzato la fattura. Ve ne rende essa Mechilde con tutti noi nuove e infinite grazie, e non manca pregar Iddio per voi.
      Ho caro sentire che la Chiara si sia per purgare, e veder si raqquisti la sanità: Nostro Signore gnene conceda la grazia. Di Vincenzo intendo con gusto faccia profitto; e il P. D. Benedetto aspettassi in breve la rimessa di 3 semestri, per rinborsarsi di quello à speso per esso. Ma qua ogn'ordinario si sentono lamenti del S.r Crivelli, e scrive che il figliuolo patisce; e sapendosi in Roma che questo Ser.mo lo spesa, viene a intaccarsi la sua reputazione, e mal per me se ciò venissi a l'orecchie di S. A.: quanto ne patirei io!


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XIII. Carteggio 1620-1628
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 592

   





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