Però vi prego a provvedere il denaro senza più indugio, poi che a quest'effetto vi consegnai li 105 ( in contanti, e ò bisogno di esser lasciato per qualche tempo un poco respirare; e benissimo potevo rispiarmar tutte quelle spese che ò fatte, senza denudarmi sì prontamente d'ogni havere: e comodamente vi potevo rispondere, quando mi scrivesti, avanti la mia costà venuta, che non mi facevi provvisione di denari per il viaggio, perchè credevi che io dovessi cavar tanto de' miei arnesi di casa che suplissi per detto viaggio, dico vi potevo (come sicuramente stimo avessi fatto ogn'altro) rispondere che il disfar la casa non mi pareva cosa approposito, poi che non potevo esser certo di haver a incontrarmi in partito tale di potermi fermamente accasar costà; sì che in tal caso saresti stato necessitato a mandarmi il denaro per il viaggio (ogni volta però che a voi fussi piaciuto la mia costà venuta). Sono stati i primi denari, spesi nel viaggio e poi costà in quelli primi mesi, passa 400 fiorini, nè vi dico bugie; dopo ne son venuti altri 400; e tutti ò lasciati costà: voglio inferire, che quando io avessi detto di non haver denari, bisognava pure che voi vi quietassi. Ma io non so nè posso dissimulare, se bene credo non haverei fatto peccato quando vi havessi tenuto, quel poco che havevo, celato; ma io me ne vo alla reale e buona, senza pensar più oltra, e perciò non vogliate che io resti più aggravato e sconcertato di quello che sono. Nè forse mi vogliate dire che ancor voi havete speso e spendete giornalmente per i miei, chè lo so benissimo; ma bisogna in gratia considerare il vostro e mio stato, e che se volessimo mettere in disputa i nostri interessi, so che la perderei; e sapete che io ò bisogno d'esser aiutato da voi, e non voi da me, e credo che la vogliate per questo verso.
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